EF Education-EasyPost, Mark Padun “nauseato” dai sospetti di doping: “Hanno scritto cose infondate, non sono un imbroglione”

Mark Padun risponde alle accuse di doping piovute su di lui e sulla Bahrain Victorious la scorsa estate. Tra giugno e luglio, il giornale transalpino Le Parisien aveva riportato dichiarazioni di persone rimaste anonime che avevano sollevato sospetti sulle prestazioni di alcuni corridori della formazione mediorientale. Sospetti che, durante il Tour de France, avevano poi portato a un blitz della polizia francese nell’albergo dove alloggiava la squadra bahreinita, che durante la Grande Boucle aveva ottenuto tre successi di tappa. Pur non essendo parte del team della grande Boucle, anche Padun, che a giugno aveva vinto due tappe di montagna consecutive al Giro del Delfinato, era stato vittima di queste accuse, dalle quali adesso il 25enne si dice nauseato.

“Alcune persone hanno scritto cose infondate, ‘questo ragazzo è un imbroglione’, ‘è venuto dal nulla’, ma tutto ciò è falso – ha dichiarato a L’Equipe l’ucraino, ora passato alla EF Education-EasyPost – Prima di tutto, non sono un imbroglione, e inoltre ho avuto risultati anno dopo anno. È molto spiacevole, nauseante. Mi è stata tolta la gioia dalle vittorie, anche se, poche settimane dopo il Delfinato, parlando con le persone a me vicine, mi sono detto ‘Ok, fa parte del gioco”.

Il 25enne, che nelle scorse settimane è stato difeso da Jonathan Vaughters, team manager della sua nuova squadra, ha poi spiegato il perché di alcune sue prestazioni altalenanti e della mancanza di continuità nei risultati: “Per me è difficile scendere al mio peso gara e mantenerlo. Quando ci arrivo, volo, ma mantenere quella forma è una lotta. Devo sforzarmi, ma non troppo, che è stato il mio errore. Ho stressato troppo il mio corpo, mi sono ammalato, ero vuoto”.

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